Edizioni Terra e Identità
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NOVITA'
Giovanni
Turco (a cura di)
Le "due Rome"
Questioni e avvenimenti a centocinquanta anni dalla "breccia di Porta Pia"
Pp. 304 - Euro 15 (10 per i soci)
Le ragioni del
Principato civile dei Papi di Giovanni Turco
L’indipendenza temporale del Papa nella dottrina cattolica di don Mauro
Tranquillo
La guerra della Rivoluzione italiana alla Chiesa Cattolica di Massimo Viglione
Il quasro internazionale dell’aggressione allo Stato Pontificio di Massimo de
Leonardis
Il contesto nazionale ed europeo di Francesco Mario Agnoli
Pio IX difensore della libertà di mons. Luigi Negri
Il Risorgimento sulla pelle di una santa: Clelia Barbieri di Roberta Iotti
L’Opera dei Congressi, uno Stato dentro lo Stato di Elena Bianchini Braglia
Le due giornate di sangue del 1864 a Torino di Giorgio Enrico cavallo
I prodromi di Porta Pia: 1867 l’insurrezione romana e l’attentato alla caserma
Serristori di Fulvio Izzo
La riorganizzazione dell’esercito pontificio nel decennio precedente a Porta Pia
di Paolo Carraro
Il reggimento Zuavi Pontifici nella pagina conclusiva della sua storia di
Maurizio Di Giovine
Elena
Bianchini Braglia
Giuseppe
Riva (a cura di)
Partenza pel fronte. Diario di Guerra di
Diego Riva
Pp. 96 - Euro 12 (10 per
i soci)
Diego Riva, ragazzo del '98, a diciotto anni è chiamato a combattere nell'ultima
parte del primo conflitto mondiale. Lasciata la semplice, modesta famiglia in
cui viveva nella campagna reggiana, ha dovuto affrontare fame, freddo,
maltrattamenti, lontananza affettiva, costante pericolo di morte.
Le vicende vissute dai Balcani alla Francia, la prigionia, la fuga, gli assalti,
le marce, descritti in questo diario, pur nella loro tragicità, non hanno
radicalmente cambiato la bontà di fondo dell'animo dell'autore. L'esperienza
della viltà e vigliaccheria frequenti, la lotta per il cibo, le umiliazioni, la
guerra, insomma, non hanno vinto su di lui.
Egli sempre dimostrerà, in tutta la sua vita privata e professionale (fu
insegnante di disegno e preside incaricato), un'umanità sincera, cordiale,
pervasa dal senso del dovere e della responsabilità che ne hanno fatto la
persona giusta, corretta, buona che tantissimi hanno conosciuto e stimato.
COLLANA STORICA
Gabriele
Sorrentino
Quando a Modena c'erano i Romani
Da Marco Emilio Lepido a Vitilia Egloge; da Geminiano I a Gundeberga. Mutina e
il suo territorio dalla fondazione etrusca alla conquista longobarda
Pp. 280 - Euro 15 (10 per
i soci)
Com'era Mutina? Come vivevano i suoi abitanti? Che territorio amministrava?
Quali erano le sue strutture produttive? Che eredità hanno lasciato Celti,
Liguri, Etruschi e Romani?
A queste e a molte altre domande tenta di dare una risposta esaustiva questo
volume, per certi versi monumentale, che riunisce e rielabora la più moderna
storiografia sull'argomento.
Gabriele
Sorrentino
Il “Duca” Passerino
L’epoca d’oro del ghibellinismo in Italia attraverso la figura di Rainaldo
Bonacolsi, signore di Mantova e di Modena
Elena
Bianchini Braglia
LE LACRIME DELLA BEATA
Il miracolo di Beatrice d'Este
Pp. 216, Euro 14 (10 per i soci di Terra e Identità)
Un luogo di fascino e mistero nel cuore di Ferrara. Un miracolo. Anzi uno dei
più suggestivi e clamorosi miracoli di oggi. Acqua che stilla inspiegabilmente
da un marmo e diffonde grazie. Gocce taumaturgiche che un tempo il popolo
bramava, che oggi scendono umili e silenziose nell'oblio. E all'origine del
miracolo una principessa del Medioevo, Beatrice d'Este.
Bellissima e santa, disprezza gli effimeri piaceri della corte e sceglie il
monastero. Morendo giovanissima per le troppo aspre penitenze, promette eterna
protezione alla sua stirpe e alla città che tanto ama, Ferrara.
Roberta Iotti - Elena Bianchini Braglia
Roberta
Iotti
Elena Bianchini Braglia
Anna e lo sfregiato
Una principessa estense nella Francia delle guerre di religione
Pp. 344 - Euro 15 (10 per
i soci)
Per il popolo francese "regina di Parigi, per la potentissima Caterina de'
Medici amica e avversaria, per i cattolici un'eroina, dai protestanti fatta
oggetto di satire e osceni libelli. In ogni caso, sempre protagonista. Ovunque,
dotata di ferrea personalità, immensa cultura e rara bellezza, Anna d'Este
lasciava il segno. Dopo la spensierata fanciullezza in una delle corti più
eleganti del Rinascimento, Anna, figlia del Duca Ercole II, principessa dalle
mille virtù definita da Brantome "la più bella donna della cristianità, sposò
Francesco di Guisa, detto "lo Sfregiato". Nella Francia sconvolta dalle guerre
di religione, fra intrighi di corte e atti sacrileghi, erano ad attenderla mille
orrori: dal massacro di Amboise alla notte di San Bartolomeo, dall'assassinio
del marito a quello del figlio, idolatrato dai francesi e caduto a un passo dal
trono per volere di un re reso folle dalla gelosia.
Nell'ultima malattia, Anna cede ai ricordi. Nella sua stanza riprendono vita
fatti e personaggi di una lunga esistenza vissuta in un periodo decisivo per la
storia di Francia, ma anche per il destino del piccolo Ducato padano che le ha
dato i natali, e che non ha mai dimenticato. Fra Parigi e Ferrara, fra la corte
spietata dei Valois e quella raffinatissima degli estensi, corrono gli ultimi
pensieri di una donna forte dalla vita intensa, indiscussa stella dell'Europa
del XVI secolo.
Roberta Iotti
Almerico
L'eroe di Casa d'Este
Pp. 352 - Euro 18 (15 per
i soci)
Almerico d'Este (1641-1660) nacque nel Palazzo Ducale di Modena da Francesco I e
Maria Farnese, quinto maschio e settimo figlio dei duchi regnanti, un principe
cadetto che al netto dei molti fratelli morti in fasce rimase poi il
secondogenito accanto al principe ereditario Alfonso. Battezzato con il nome di
un avo antichissimo che si era battuto contro i saraceni in difesa del papato di
Giovanni X, Almerico venne cresciuto dal padre sull'esempio del mitico
progenitore atestino e presto avviato al mestiere delle armi, nel quale dimostrò
una notevolissima intelligenza tattica e diplomatica. Distintosi ancora
giovinetto nelle guerre franco-piemontesi degli anni 1655-1658, l'Estense venne
chiamato dal cardinale Giulio Mazzarino e da Luigi XIV per assumere il comando
delle truppe di terra che il re di Francia intendeva mandare nell'Egeo a
sostegno di Venezia nella cruenta guerra contro il turco per la conservazione
del Regno di Candia. Dopo una serie di incursioni fulminanti e di vittorie che
sorpresero il nemico, il morbo che circolava mortifero tra i soldati francesi e
veneziani ebbe la meglio anche su di lui, che così concluse la sua breve vita
sull'isola di Poros.
Gianni Braglia
L'Inquisizione a Modena nell'età moderna
Benevola o crudele?
Pp. 176 - Euro 12 (10 per
i soci)
E' sufficiente pronunciare la parola Inquisizione per destare l'attenzione e la
morbosa curiosità di chi ascolta. Centinaia di film, romanzi e fumetti ci hanno
trasmesso un'immagine del Sant'Uffizio come di un'istituzione incline alla
violenza, spesso gratuita quando non sadica e perversa. E la storia, quella
ufficiale, si è accodata alla leggenda.
Ma la realtà era veramente così?
Da un caso particolare, quello di Modena, si possono ricavare leggi generali. Le
plurisecolari vicende di un Tribunale dell'Inquisizione che si trovava ad agire
in una città che sarebbe stata anche la capitale di un antico stato, quello
Estense. La lotta all'eresia luterana, il controllo delle pratiche magiche e
stregonesche, i rapporti con gli ebrei: la vita degli inquisitori si snodava tra
attività di routine e momenti di tragica tensione.
Elena Bianchini Braglia
Domenico
Gazzadi
Elena Bianchini Braglia
4444444444
Elena Bianchini Braglia
Gabriele
Sorrentino
L'affaire Giuseppe Ricci
Perchè una Guardia Nobile di Francesco IV è ricordata sul monumento a Ciro
Menotti
Pp. 216 - Euro 14 (10 per
i soci)
Le Guardie Nobili d'Onore erano un corpo di volontari composto solo di nobili
che dovevano difendere il Duca "a costo della vita". Perché, allora, sul
basamento del monumento a Ciro Menotti in piazza Roma è raffigurata la Guardia
Nobile Giuseppe Ricci? La risposta a questa domanda potrà essere trovata
soltanto tra le pieghe di un complesso caso giudiziario che coinvolse alcuni
degli uomini chiave del governo di Francesco IV.
Giuseppe Ricci si trova sul monumento perché, accusato di aver ordito una
congiura per uccidere il Duca e catturare la Duchessa Maria Beatrice di Savoia,
venne fucilato il 19 luglio 1832. Riabilitato nel 1865 da una corte dell'Italia
unita, venne trasformato in un simbolo di quella rivoluzione liberale che lui,
duchista convinto, aveva di certo osteggiato. Per questo motivo nel 1911 si vide
dedicare una delle vie che partivano da largo Garibaldi e che nel 1945 venne
rinominata viale Virginia Reiter.
Questo volume racconta la storia di questo sfortunato aristocratico,
spogliandola dalle sovrastrutture ideologiche che hanno caratterizzato altri
testi sull'argomento e mostrandoci il volto nascosto e bifronte del Risorgimento
modenese, fatto di grandi ideali e miserie umane. Il libro è arricchito da due
utili appendici, la prima poetica, la seconda riguardante la cappella Ricci di
via Finzi (già stradello Soratore).
Carlo Brandoli
Elena
Bianchini Braglia
In esilio con il Duca
La storia esemplare della Brigata Estense
Pp. 164 - Euro 16
Nell’ambito della demistificazione storiografica della retorica
risorgimentalista otto-novecentesca, uno dei fronti più “caldi” e innovativi è
costituito dalla riscoperta dell’opposizione italiana alla conquista piemontese.
Questo saggio rivela al largo pubblico uno degli episodi più eclatanti e
commoventi di questa lotta popolare per la libertà: un piccolo Stato, il Ducato
di Modena, travolto dalla macchina da guerra piemontese, rifiuta di scomparire
dalla storia. Il suo piccolo esercito per non cessare la propria lotta e
ammainare la propria antica bandiera, rifiuta di sciogliersi e prosegue per anni
la propria lotta come Brigata autonoma, la Brigata Estense, assieme all’esercito
austriaco contro i Piemontesi.
Una storia rimossa che ha dell’incredibile, e ridisegna la storia
dell’unificazione dell’Italia del Nord, grazie ad una documentazione inedita e
inoppugnabile.
Lo
spettacolo dell’alleanza.
Pio IX e il tramonto di un Ducato
Catalogo della mostra
Pp. 64 - Euro 5
(4 per i soci)
Sommario:
Lo spettacolo dell’alleanza. Pio IX a Modena (2-4 luglio 1857) di Matteo Al
Kalak
Cronologia della vita di Pio IX
Pio IX e il Risorgimento italiano di Elena Bianchini Braglia
Pio IX a Modena di Elena Bianchini Braglia
Il bacio del piede di Elena Bianchini Braglia
La fine del potere temporale di Elena Bianchini Braglia
Carlo
Previdi
Elena
Bianchini Braglia
Il Risorgimento: uno stupro. Un atto
violento, arbitrario, mal condotto che ha generato i mostri che oggi
attanagliano il nostro paese. Un atto vergognoso
che ha generato vergogna.
Il grido di dolore di un’Italia fatta nascere con la forza.
Di un’Italia costruita sull’oblio
delle identità e delle tradizioni, contro la sua natura e la sua volontà.
Il grido di dolore di una grande nazione «idea
universale capace di riunire il mondo», che si è fatta piccolo stato.
Il grido di dolore di un’Italia che vuole risorgere.
Fulvio Diego Papouchado
Fulvio
Diego Papouchado
Elena Bianchini Braglia
Ferdinando e Sofia
28 Giugno 1914. La morte dell'Europa
Pp. 224 - Euro 14 (10 per
i soci)
Sarajevo. 28 giugno 1914.
Francesco Ferdinando d'Austria Este e la moglie Sofia Chotek muoiono
assassinati. È la scintilla che farà esplodere la Grande Guerra. L'Europa è
perduta. Per sempre. L'Europa che oggi invano si cerca di ricostruire. L'Europa
dei popoli, la cornice capace di racchiu-dere e preservare culture, tradizioni,
religioni diverse. Francesco Ferdinando con una riforma federale cerca di dare
nuovo vigore all'Impero, di mantenere l'Europa al centro del mondo. Non ne avrà
il tempo. Qualcuno ha progetti del tutto opposti. C'è chi vuole un'uscita di
scena dell'Austria e un ruolo di secondo piano per tutto il vecchio continente.
Fer-dinando deve morire. Il fuoco di Gavrilo Princip uccide lui, uccide sua
moglie, uccide milioni di innocenti. E uccide l'Europa.
Luigi
Malavasi Pignatti Morano
La propaganda socialista
nelle pagine de Il Domani, periodico modenese del primo Novecento
Pp. 360 - Euro 15 (10 per
i soci)
Il Domani, periodico socialista modenese del primo Novecento, vide la
luce il 13 maggio 1900 per volontà del finalese Gregorio Agnini. In vent’anni di
battaglie, conclusisi con la sospensione definitiva delle pubblicazioni
all’indomani del Congresso del PSI di Livorno del gennaio 1921, il foglio subì
un processo di maturazione in direzione di una sempre più marcata aggressività,
una sorta di progressione che, a partire da un’impostazione iniziale che
risentiva dell’influenza della corrente socialista umanitaria, nel secondo
decennio del Novecento, specie dopo la guerra di Libia, fece approdare la
testata sulle sponde dell’intran-sigenza rivoluzionaria.
Questo studio, che del settimanale intende seguire l’evoluzione storica, si
concentra in particolar modo sulle strategie comunicative di una propaganda,
quale quella socialista di inizio Novecento, volta essenzialmente, più che a
costruire modelli positivi o edificanti, a screditare l’avversario politico. Quest’ultimo doveva infatti apparire allo stesso tempo agguerrito e degenerato,
violento e perverso, in certi casi corrotto persino nell’aspetto fisico.
In un’epoca in cui la stampa periodica costituiva, di fatto, il più efficace
strumento di educazione civile delle masse, sulla propaganda scritta il PSI
(partito che intendeva proporsi come comunità di apostoli di una nuova religione
politica e come dottrina alternativa a quella cristiana) riversava buona parte
delle proprie aspettative di persuasione.
AA.VV
FRANCESCO AGGAZZOTTI
Primo sindaco di Formigine nell'Italia unita. Viticoltore, imprenditore
agricolo, politico
All'origine dell'idea di lambruschi modenesi e di aceto balsamico
Pp. 344 - Euro 25 (20 per
i soci)
Sommario:
Don Riccardo Fangarezzi, Introduzione
Elena Bianchini Braglia, Il tempo di Francesco Aggazzotti. Il Ducato di
Modena tra Restaurazione, liberalismo, intransigentismo e unità nazionale:
correnti e circoli filosofici e teologici
Patrizia Curti, Per una biografia e cronologia di Francesco Aggazzotti
Francesco Gherardi, Francesco Aggazzotti politico e amministratore
pubblico a Formigine. Un uomo e il suo tempo
Giovanni Matteotti, Un pioniere e un rivoluzionario dell'agricoltura
modenese: Francesco Aggazzotti
Vincenzo Ferrari Amorotti, Viti, vinificazione e aceto balsamico
nell'opera di Francesco Aggazzotti
Riccardo Fangarezzi, Francesco, la famiglia Aggazzotti, Colombaro. Il
cognome e lo stemma
Cristina Bignami e Serena Imazio, Gli scritti viticoli e ampelografici di
Francesco Aggazzotti a confronto con la letteratura scientifica del suo tempo
Andrea Marchetti, L'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena secondo
Francesco Aggazzotti
Alberto Rinaldi, L'impresa agricola a Formigine. Il contesto modenese e
nazionale
Pierpaolo Bonacini, Brevi note conclusive
Opere di Francesco Aggazzotti:
Dell'utile impiego della materia eterea nel processo della vinificazione
Dell'aceto balsamico modenese
Sulla fabbricazione del Vino Lambrusco modenese
Cenni sulla fabbricazione dei vini nella provincia modonese
Catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate presso il cav.
avv. Francesco Aggazzotti del Colombaro
Rina
battani Righi Riva
Arrigo Marazzi
Bruno Zucchini
Modenesi in camicia nera
1919 - 1943. Dallo squadrismo alla marcia su Roma, dagli anni del consenso al
crollo del regime.
Tutti gli uomini che hanno fatto il Fascismo in provincia di Modena
Pp. 348 - Euro 20 (15 per
i soci)
Con il libro Modenesi in camicia nera si conclude la trilogia che Bruno Zucchini
ha dedicato alla storia della “destra” in provincia di Modena, ammesso e non
concesso che il termine destra sia adeguato a rappresentare l’esperienza
politica del fascismo.
Questa ricerca, frutto di anni di lavoro appassionato, prende in considerazione
il periodo che parte con la fondazione dei Fasci di Combattimento nel 1919 e si
conclude con il 25 luglio 1943 e la caduta del fascismo “regime”. Modena e la
sua provincia fin da subito hanno conosciuto un’adesione numerosa al nuovo
movimento politico. Tantissimi sono stati i modenesi che hanno partecipato alla
marcia su Roma (e di tutti troverete all’interno il nome, il cognome e il comune
di provenienza). Durante il cosiddetto “regime”, ovvero la fase di
consolidamento e stabilità del fascismo che diventa dittatura, Modena e Carpi si
guadagnano la nomea di “fascistissime”. E anche quando le fortune del fascismo
cominciano e declinare e la sua parabola storica si avvia a concludersi, saranno
ancora moltissimi i modenesi che resteranno fino all’ultimo di fianco a
Mussolini e alla sua idea di società.
Questo testo, importante perché consegna alla memoria futura anche il punto di
vista dei vinti, che generalmente fatica a farsi largo nella pubblicistica
storica, ripercorre questi poco più di vent’anni inserendo le vicende del
fascismo modenese, con gli uomini che ne sono stati protagonisti, all’interno
della più vasta storia nazionale, consentendoci di cogliere le reazioni del
nostro territorio agli eventi di un’epoca irripetibile nei suoi entusiasmi e
nelle sue tragedie.
Bruno
Zucchini
Bruno
Zucchini
Le pagine di questo libro sono il racconto, forse un po' improvvisato, di un modenese che ha avuto l'opportunità di frequentare, negli anni dal dopoguerra ad oggi, il piccolo e variegato mondo della destra nella città della Ghirlandina, in maniera duratura anche se non costante, in ragione del suo carattere e del profondo impegno profuso nei vari settori della vita civile dove ha operato, e in particolare in quelli dell'educazione motoria e dello sport. Il testo è diviso nettamente in due parti; nei capitoli della prima si raccontano episodi, momenti di vita, aneddoti, vissuti dall'autore dagli anni della sua giovinezza a quelli della maturità e della cosiddetta terza età. Nella seconda parte viene trattato invece il mondo della destra modenese, per quello che l'autore ha potuto conoscere. Un mondo coeso, pur se attraversato da accesissimi scontri tra correnti di pensiero e di linee comportamentali a volte completamente antitetiche, che potevano sembrare assurde in una formazione politica "fuori dall'arco costituzionale" e di scarsa consistenza numerica oltre che lontanissima da qualsiasi posizione che potesse far intravvedere la possibilità di carierismi o di accesso alle stanze dei bottoni e ai vantaggi economici connessi.
Carlo Previdi
Storia della letteratura di Modena e provincia
dal Medioevo ai giorni nostri
Pp. 240 - Euro 18 (15 per
i soci)
Giovanni Pico (Mirandola, 1463 - Firenze, 1494), Francesco Maria Molza (Modena,
1489 - Modena, 1544), Alessandro Tassoni (Modena, 1565 - Modena, 1635), Ludovico
Antonio Muratori (Vignola, 1672 - Modena, 1750), Celestino Cavedoni (Levizzano
Rangone di Castelvetro, 1795 - Modena, 1865), Antonio Delfini (Disvetro di
Cavezzo, 1908 - Modena, 1963) sono alcuni dei numerosi, grandi scrittori di
Storia della letteratura di Modena e Provincia dal Medioevo ai giorni nostri.
In questo libro, ognuno di loro è inserito nel relativo contesto storico -
culturale ed è considerato attraverso la trattazione della sua vita e delle sue
opere. Il quadro, che così risulta, conferma l'eccellenza della storia della
nostra letteratura.
Elena Bianchini Braglia
Calvario rosso
Marianna Azzolini. Storia di una violenza partigiana
Pp. 208 - Euro 14 (10 per
i soci)
Femminicidio. Stupro.
Violenza sulla donna. Fatti attuali, inaccettabili, eppure non sempre ricordati
e con-dannati. La vicenda straziante di Marianna è un esempio, un episodio
purtroppo tra i tanti. Perché c'è stato un momento della nostra storia in cui lo
stupro s’è fatto metodo politico. Fra gli orrori della guerra civile,
nell'Appennino reggiano, in pieno triangolo della morte, nell'inverno del '44
Marianna vie-ne arrestata. Violentata, seviziata, costretta a camminare
semi-nuda nel gelo della montagna. Sulla neve, tracce rosse di fem-minilità
violata segnano il percorso del suo calvario. Il calvario di una splendida
giovane di belle promesse. Comin-ciato sui monti e mai terminato. Perché da
quelle ferite Ma-rianna non guarirà più: quel sangue sulla neve le macchia il
cuore e le spezza la vita. Calvario rosso. Per non dimenticare. Perché lo stupro
non può essere tollerato, non può essere metodo politico. Mai.
Massimo
Baraldi
Don Adriano Fornari si inserisce a pieno titolo tra quei sacerdoti che, iniziando dai tre Fondatori, hanno ininterrottamente “ser-vito” “l’Educatorio per Sordomuti di Modena” (Istituto “Tommaso Pellegrini”) e chi in esso viveva. Il libro vuole ripercorrere la vita di questo sacerdote umile e at-tento ai bisogni del Prossimo: egli infatti non ha mai negato un sorriso e un aiuto a chiunque fosse ricorso a lui. Don Adriano ha trascorso la sua vita dedicando ogni suo pen-siero, ogni sua preghiera e ogni sua azione concreta, al vero e solo bene delle persone sorde di qualunque età: questo è dunque l’aspetto che l’autore ha voluto far emergere nel presentare la poliedrica personalità di questo sacerdote. Don Fornari è pertanto da considerarsi a tutti gli effetti il Pastore di questa “porzione di umanità”, troppo spesso mantenuta ai mar-gini della nostra società.
Claudio
Sgarbi
Carlo
Previdi
Elena Bianchini Braglia
LE ORIGINI DELLA CASTA
Il Risorgimento del Malaffare
Pp. 228 - Euro 15 (10 per
i soci)
Gli anni del Risorgimento sono un incredibile susseguirsi di scandali, ruberie,
crimini, sperperi. Un nuovo paese viene costruito a forza, strangolando libertà
e autonomie. Ci si appoggia alla mafia al Sud, si commissionano delitti al Nord.
Poi, per sistemare tutti coloro che hanno partecipato all'impresa, si regalano
incarichi, stipendi, gratifiche ad amici e conoscenti. L'Italia che ne viene
fuori è un piccolo mostro. E a guidarne i primi barcollanti passi sono uomini
senza scrupoli, incapaci, corrotti. I garibaldini per furti e sciupio sono
paragonati ai vandali. Garibaldi definisce i parlamentari italiani "epuloni
governativi", e ancora molti anni dopo Salvemini chiama Giolitti il "Ministro
della malavita". Nulla è cambiato. Gli errori commessi allora ci perseguitano
ancora oggi, irrisolti. La classe politica è ancora corrotta, la malavita
organizzata sempre attiva, sprechi e favoritismi continuano a scandalizzarci, la
fama d'inefficienza ci accompagna ovunque. negli anni del Risorgimento la morale
si è congedata dalla politica. La corruttela si è fatta sistema, ha impregnato
ogni fibra della nuova entità statale, è diventata normale, necessaria; è nata
una vera e propria casta, incapace di gestire la cosa pubblica, immorale, avida,
intrisa di benefici, e apparentemente inamovibile...
COLLANA "DIALETTI"
Fausto Vaccari
Fausto
Vaccari
Vagando col pensiero a spasso nel
tempo
Proverbi, motti e rime dialettali tra Modena e Nonantola
Pp. 188 - Euro 12 (9 per i soci)
La frenesia della vita attuale non permette di cogliere il quieto avvicendarsi
delle emozioni, solo a distanza d’anni un vago senso di nostalgia porta a
rispolverarle.Il rincorrere, lungo il filo del ricordo, le vicissitudini passate
osservandole in un’ottica diversa, permette di realizzare dei raffronti con la
vita attuale!Lo spirito della rima dialettale dona, ad un percepire sensibile,
la magìa d’avventurarsi in emozioni espresse in quel vernacolo familiare che va
a scomparire e che rappresentava il calore dell’espressione locale! Il ricordo
di tal i sensazioni riportano, lontano nel tempo, in quel sottile incanto
assaporato in fanciullezza ed in gioventù!
GENERI VARI
Mario Mirabelli (Titolare del Centro Studi Analisi Statistiche sull'Economia)
Ma come siamo messi !?
- Indicazioni statistiche
sull'andamento dell'economia
Pp. 100 a colori - Euro 18
(10 per i soci)
Una scorrevole indicazione tramite grafici e dati non statisticamente modificati
sulla situazione attuale (anno 2009) e su ciò che può essere considerato un
punto di riferimento statistico. Si lascia al lettore la decisione se mettere il
punto interrogativo o il punto esclamativo o entrambi sull'affermazione; il
lettore sarà alla fine certamente in grado di prendere una decisione
Luigi Borghi
I Pirati del Sole - (romanzo
thriller)
Pp. 210 - Euro 15 (10 per i
soci)
Dopo la sua prima "fatica" nella narrativa fantascientifica dal titolo Gemini
Impact (Altromondo Editore) e la redazione di un corso di astronomia ed
astronautica, Luigi Borghi ha scritto questo romanzo ambientato, come di
consueto, in un futuro prossimo e con una trama complessa ma accattivante
e coinvolgente.
Carlo
Previdi
Una strana osteria di Modena
- (romanzo)
Pp. 140 - Euro 10 (8 per i soci)
Fiume Panaro, altezza Appennino Modenese, tarda primavera 2007: un cane viene
improvvisamente risucchiato dai gorghi dell’acqua ed il suo padrone cerca
disperatamente di salvarlo… E’ l’inizio di una misteriosa, complicata storia,
che condurrà l’uomo all’interno di una strana osteria del centro di Modena dove
si verificheranno vicende tipiche di quel genere di locale ma anche eccezionali,
irreali, incomprensibili, in un contesto intriso di tradizione, sorpresa, fede.
Sarà solo dopo un intero, tormentato pomeriggio di personali traversie e
straordinari avvenimenti, che il protagonista avrà chiaro il “superiore” senso
di ogni cosa.
Dante Bortolotti
Fiabe di Roncovecchio
Pp. 144 - Euro 10 (8 per i soci)
Dante Bortolotti
L'alibi del passato
Pp. 208 - Euro 12 (10 per i soci)
Fausto Vaccari
La Missione. ...quando il tuo bene è
il mio... (Romanzo)
Pp. 116 - Euro 12 (9 per i soci)
Nel faticare di questa vita una cosa è assai ambita: il godere con piacere ciò
che la Natura può provvedere. Il distruggere quel ch’è donato è dell’uomo il
reato e quel che vale è la Natura apprezzare. Dalle profondità dello Spazio un
consiglio vien donato!
Antonio Gelati
Paesi e vecchie leggende di Modena e
provincia
Pp. 160 - Euro 12 (9 per i soci)
Mauro Volpi
Poesie venute a riva (1966 - 2007)
Pp. 100 - Euro 5 (4 per i soci)